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La frittura del Podere Casino ha origini lontane, a testimonianza della grande passione e cura al dettaglio che il nostro staff mette nel suo lavoro.

Il nostro cuoco Ottavio Natali ha cominciato a muovere i suoi primi passi in cucina proprio adoperandosi con la cottura delle patatine fritte (disponibili nel nostro menu). Questo il suo racconto: “Avevamo l’abitudine di trovarci in famiglia le domeniche d’estate e per ferragosto – commenta Ottavio -. Avevamo un padellone di rame stagnato. Ricordo ancora le misure: 52 cm di diametro e 10 cm di profondità, poteva contenere  fino a 8 kg di patate. Allora friggevamo con lo strutto e le patate strabordavano letteralmente dalla padella. Proprio in quei momenti nacque la mia passione per la cucina”.

Una cottura decisamente diverse rispetto a quella a cui sono abituate le moderne cucine: “Bisognava portare pazienza per quasi 40 minuti. Non bisognava muovere le patate per 25 minuti e negli ultimi 5 minuti bisognava al contrario muoverle spesso per capire quando servirle. Allora era necessario prestare molta attenzione affidandosi alle sensazioni visive e uditive alla cottura per calibrare al meglio la croccantezza della frittura. Ora è molto più facile, si possono ripetere le cotture impostandole digitalmente per renderle standardizzate e avere un risultato eccellente. E’ stata però un’esperienza importante che mi ha permesso di sviluppare quell’occhio che oggi per me è fondamentale per comprendere le caratteristiche di una buona frittura”.

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The frying of the Podere Casino has distant origins, reflecting the great passion and attention to detail that our staff puts into his work.

Our cook Ottavio Natali began to take his first steps in the kitchen just working with the cooking of fries (available in our menu). This is his story: “We used to have a family on Sundays in the summer and for mid-August – Ottavio says – We had a tinned copper pad and I still remember the measures: 52 cm in diameter and 10 cm deep, could contain up to 8 kg of potatoes, then fry with lard and potatoes literally overflowed from the pan, and in those moments my passion for cooking was born “.

A cooking that is decidedly different from that used by modern kitchens: “You had to be patient for almost 40 minutes. You did not have to move potatoes for 25 minutes and in the last 5 minutes you had to move them often to understand when to serve them. pay close attention to the visual and auditory sensations of cooking to better calibrate the crunchiness of frying.It is now much easier, you can repeat the cooking by digitally setting them to make them standardized and have an excellent result, but it was an important experience that allowed me to develop that eye that today is fundamental for me to understand the characteristics of a good fry “.

By | 2018-08-10T12:51:46+00:00 maggio 12th, 2018|NEWS|